Fichier:Obiettivo fotografico anastigmatico - Museo scienza tecnologia Milano 14831 01.jpg

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obiettivo fotografico anastigmatico - E. Krauss Anastigmat Zeiss 1:63 f=54mm.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Auteur
E. Krauss (costruttore)
Titre
obiettivo fotografico anastigmatico - E. Krauss Anastigmat Zeiss 1:63 f=54mm.
Description
Italiano: Questo obiettivo è costituito da un cilindro in metallo e ottone al cui interno sono inserite due combinazioni di lenti di piccolo diametro Concentrica al cilindro è inserita una flangia per facilitare il fissaggio sull'apparecchio fotografico mediante tre viti. Da una parte della flangia il cilindro è filettato esternamente L'obiettivo è custodito in una scatola cilindrica in legno.
Funzione

Obiettivo fotografico universale. Particolarmente adatto per ritratti, gruppi e proiezioni.

Notizie storico-critiche
Sin dalla nascita della fotografia (1839) i produttori di lenti ed obiettivi fotografici si trovarono a dover risolvere, per tentativi, numerosi problemi dovuti agli obiettivi utilizzati Lo sviluppo degli obiettivi fotografici procedette in maniera lenta rispetto allo sviluppo degli apparecchi fotografici, soprattutto a causa dell'approccio empirico della maggior parte dei costruttori che preferivano procedere per tentativi al posto che progettare sulla base delle leggi dell'ottica delle lenti sviluppate da Gauss, Petzval, von Seidel, ecc I primi obiettivi erano costituiti da lenti singole posizionate in modo tale da ottenere le migliori immagini possibili in determinate condizioni Ben presto si pose il problema di rendere gli obiettivi acromatici e furono così introdotti i doppietti (doublet) fissi costituiti da due lenti in sequenza Il primo obiettivo usato su un apparecchio fotografico, nel 1839, fu l'acromatico per paesaggi (Achromatic Landscape lens) di C. Chevalier, con apertura f/15 (molto lento) Presto furono prodotti obiettivi più veloci ovvero con aperture maggiori Il passo successivo vide il montaggio di due elementi simmetrici identici collocati in posizioni opposte ad un diaframma fisso, per eliminare le distorsioni (1859) (Doublet lens) Già durante i primi anni dalla nascita della fotografia, molti produttori di obiettivi provarono gli effetti dell'inserimento di un elemento divergente tra una coppia di lenti convergenti Il primo esempio fu il Triplet prodotto da A. Ross nel 1841 per Fox Talbot Tra il 1866 e il 1890 venivano prodotti quattro tipi di obiettivi: per paesaggi (Landscape lens), per ritratti (Portrait lens), grandangolo (wide-angle Globe lens), e un obiettivo dalle caratteristiche intermedie denominato Rapid Rectilinear Fino al 1890 l'astigmatismo rimase un difetto non controllabile Quando nel 1885 E. Abbe e O. Schott della Zeiss Company introdussero lenti a bassa dispersione e con basso indice di rifrazione dette Barium Crown glasses fu in breve possibile produrre obiettivi anastigmatici (Anastigmat lens). La nascita di queste lenti portò poi alla crezione dei famosi obiettivi denominati Unar, Tessar, Dagor, ecc I primi obiettivi anastigmatici prodotti dalla Zeiss (venduti in 100.000 esemplari alle soglie del 1900), vennero migliorati da Paul Rudolph, il progettista che lavorava con Abbe e che poi ne prese il posto. Questi obiettivi erano costituiti da due elementi separati dal diaframma: quello anteriore costituito da una doppietto di lenti (negativa, positiva) incollate e quello posteriore costituito da un doppietto di lenti (negativa. positiva) incollate (a volte un tripletto di lenti positiva, negativa, positiva) A partire dal 1900 questi obiettivi Anastigmat cambiarono nome in Protar. La Zeiss concesse la licenza di costruire i propri obiettivi ad alcuni costruttori in tutto il mondo. La E. Krauss era uno dei licenziatari della Zeiss per la Francia Questi obiettivi non diedero però i risultati attesi, soprattutto a causa dei vetri disponibili in quegli anni e delle aberrazioni introdotte con la superficie incollata del doppietto anteriore Quando i Planar, Unar e Tessar fecero il loro ingresso nel mercato, gli Anastigmat o Protar sparirono gradualmente Negli anni '30 venne dato nuovo impulso alla creazione di nuovi obiettivi soprattutto per proiezione di pellicole 8, 16, 35mm e per apparecchi fotografici per aerofotografia Dopo la Seconda Guerra Mondiale procedette lo sviluppo degli obiettivi per riprese e proiezioni cinematografiche e per apparecchi fotografici A partire dagli anni '50 entrarono nel mercato degli obiettivi aziende giapponesi che ben presto presero il posto dei produttori europei grazie ai bassi costi e alta qualità proposti.
Date entre 1890 et 1900
date QS:P571,+1500-00-00T00:00:00Z/6,P1319,+1890-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1900-00-00T00:00:00Z/9
Technique / matériaux legno
Dimensions diamètre : 4 cm
dimensions QS:P2386,4U174728
institution QS:P195,Q947082
Numéro d’inventaire
14831
Références
  • Kingslake, R. (1989) A History of photographic Lens, San Diego, California, U.S.A.
Source / photographe Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Autorisation
(Réutilisation de ce fichier)
w:fr:Creative Commons
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actuel21 mai 2016 à 15:17Vignette pour la version du 21 mai 2016 à 15:171 280 × 854 (695 kio)Federico Leva (WMIT){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | CTP = Industria, Manifattura, Artigianato | AUT1R = costruttore | AUT1N = E. Krauss | CMPD = 2009 | INV1N = 14831 | CTC = ottica | AUT1...

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